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Teoria corso inferiore

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Alcuni degli argomenti trattati in questo ciclo di lezioni sono presenti, in altre forme, anche nel ciclo dedicato al corso Medio; è inevitabile che si trovino alcune ripetizioni, la materia è composta da elementi strettamente collegati tra loro, ed è molto complesso e impreciso semplificarne l'esposizione.
Si è cercato un approccio più piano rispetto al linguaggio tecnico avanzato, si è cercato di indicare fin nei dettagli la pratica della lettura ritmica, di fornire il senso autentico degli intervalli, delle scale, che sono gli aspetti della materia più a rischio di semplificazioni nocive e inutili.

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Gli esercizi proposti in calce ad alcune lezioni hanno lo scopo di facilitare la comprensione del tema trattato, anche se, in certi casi, la loro realizzazione non è di facile esecuzione. La presenza di un buon insegnante non è sostituibile con scritti ed esempi; gli antichi saggi prediligevano il contatto diretto con i discepoli, la scrittura non era ritenuta sufficiente a comunicare il sapere, ed era confinata a un sano ma vano passatempo.

Lo studioso che si accinge ad esplorare il mondo della musica, spesso si trova nella situazione di colui che si appresta ad imparare una lingua a lui sconosciuta.
Ci sono analogie e differenze tra i due procedimenti; le analogie sono da ricercarsi probabilmente nell'atto esecutivo, sia strumentale, sia vocale; un primo periodo è dedicato ad impossessarsi dei 'suoni' in quanto tali, a ricercare un senso nelle diverse sonorità ed evoluzioni melodiche, a scoprire gli 'affetti' che queste sonorità sollecitano in noi.
Tutto questo è comprensibile e spontaneo e ci porta a cercare modelli da imitare, inflessioni sonore da memorizzare e poi riprodurre, citazioni che abbiano un riscontro non solo in noi, ma anche in chi ci ascolta.

Le differenze (tra l'apprendimento musicale e quello di una lingua sconosciuta) sono di una certa importanza: forse la più rilevante sta nel fatto che la musica non ha un proprio dizionario, non è formata da 'parole' traducibili in altre lingue; ha certamente un impatto emotivo ma, quando cerchiamo di definirlo, rimaniamo muti, o ricorriamo a metafore sfumate e, quasi sempre, di tipo descrittivo o emotivo.

Qual è l'effetto della musica su di noi? In che sfera della nostra sensibilità agisce?
Per molti la musica è un fatto che riguarda l'emozione, la parte forse più naturale dell'essere umano. Per altri rappresenta un gigantesco problema matematico proposto in forma sonora, altri ancora pensano alla musica come a un piacevole sottofondo rilassante e benevolo. Non esiste una sola verità, essa è in tutti questi aspetti, è ciò che ciascuno sente dentro si sé.

Lo studio della teoria musicale ci interroga un poco anche su questi temi, contribuisce a farci riflettere sull'idea che ciascuno di noi ha sul significato della musica.
Troveremo nella musica ciò che già pensiamo sia per noi (divertimento, passione profonda, veicolo di sentimenti, e così via).
Ci svelerà anche aspetti che non avremmo mai sospettato, lati nascosti e talvolta imprevedibili; sarà in ogni caso una scoperta gratificante.

 

 
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